che scava umide tane,
per te la vita ha un nitido volto
è sole alto nel cielo:
non puoi interrogare il sole.
Tu conosci il suicidio del cervo
sui monti violentati
da inumano fragore,
ma quando parli è stupore di boschi
nel primo mattino della creazione,
quando la vita non era ansia d’arrivi,
ma ponte continuo di luce;
al paradiso era ignota la morte,
così è straniera al tuo cuore;
non ti crucciare se non la comprendi,
se ti appare un artiglio ingiusto,
un lunghissimo urlo e poi nulla…
Quando verrà a chiuderti gli occhi
avrà un’innocente malizia di bimba
che vuol giocare a moscacieca con te.
Luciana Oliveri
 
 

 
 
 
 
 
 
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